Karare è un piccolo villaggio situato a 25 Km da Marsabit e si trova nella regione nord-orientale del Kenya, a circa 560 km da Nairobi. Si trova in un’area prevalentemente rurale, caratterizzata da un clima arido e semi-arido, tipico di gran parte del nord del Kenya ed è nota per la sua vicinanza al Parco Nazionale e alla Riserva Forestale.
Il livello di povertà della popolazione è del 92%, una delle regioni più povere del paese. Le principali cause sono: frequenti e gravi siccità, forniture idriche inadeguate per uso domestico e non domestico, scarsa produzione agricola a causa delle condizioni climatiche estreme, la mancanza di opportunità di lavoro e analfabetismo.
Le principali comunità etniche presenti nella contea di Marsabit includono i Rendille, i Borana, i Samburu, i Gabra e i Turkana, che sono per lo più pastori nomadi o semi-nomadi e si affidano principalmente all’allevamento di bestiame. Vivono in villaggi con tipiche costruzioni in legno e fango, le Manyatte, che sorgono nei pressi dei punti di abbeveraggio, dei centri di mercato e lungo le strade principali.
La carenza di acqua ha impatto sulla salute e sulla vita quotidiana delle persone che vivono in questi luoghi: sono frequenti e costanti le epidemie di tifo e malaria e ogni giorno donne e bambini percorrono fino a 15 km per raggiungere il punto idrico più vicino. Viaggio lunghi che sottraggono tempo prezioso all’istruzione, al lavoro e alla vita familiare, che compromettono inevitabilmente il loro presente e il loro futuro.
Nel 2010 le Figlie di Maria Ausiliatrice aprono la missione “Bishop Cavallera Girls Secondary School Marsabit”, grazie all’aiuto del Vescovo, monsignor Peter Kihara missionario della Consolatata. La missione consiste in una scuola superiore che accoglie circa 300 ragazze, che vengono per lo più dai villaggi presenti nel deserto, e ha il compito di dare loro l’istruzione e la dignità che è loro dovuta.
Oltre alla scuola, la missione possiede un dormitorio e offre anche un pasto al giorno.
La realizzazione di pozzi in questa zona non è fattibile, sia per il costo economicamente non sostenibile dell’opera sia per l’altissimo rischio di non trovare alcuna falda acquifera che si esaurirebbe nel giro di poco tempo. La soluzione migliore è dunque quella di dotare la missione di più cisterne per la raccolta di acqua piovana che si riempirebbero nei due mesi delle piogge e garantirebbero poi la disponibilità di questo bene fondamentale alla vita durante tutto l’anno.
Nel 2014 grazie al contributo di molti donatori l’associazione M.G.S Ser.Mi.G.O. ha potuto acquistare le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, materiale per la scuola e cibo per oltre un mese di attività scolastica.
Per la raccolta dell’acqua piovana.
Per poter proseguire al meglio gli studi.
Per poter garantire almeno un pasto al giorno
© Copyright 2024 M.G.S. Ser.mi.g.o. Don Ennio Borgogna | Made by Sermigo